Nuova stretta Sicurezza sul Lavoro: via alla patente con punti… Siamo certi che sia la strada corretta da seguire?

In seguito agli incidenti sui luoghi di lavoro verificatisi negli ultimi tempi, il Consiglio dei Ministri ha deliberato un nuovo provvedimento in materia di sicurezza sul lavoro.

L’accordo fa riferimento all’introduzione di nuovi requisiti per le aziende e per i lavoratori autonomi operanti nel settore edilizio, tra cui:

  • Il possesso di una patente, rilasciata direttamente dall’Ispettorato nazionale del lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio;
  • L’adempimento, da parte del datore di lavoro e dei lavoratori, degli obblighi formativi;
  • Il possesso del Durc, ovvero Documento di Valutazione dei Rischi e del Documento Unico di Regolarità Fiscale.

La stretta sulla patente

In particolare, in merito alla patente è bene specificare che con una dotazione inferiore a 15 punti, non solo non sarebbe consentito alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili, ma si potrebbe anche incorrere in una sanzione amministrativa tra 6mila a 12mila euro.

Nella bozza del decreto, inoltre, è stato sottoscritto che la patente a punti per la sicurezza sul lavoro potrà essere decurtata fino a un massimo di 20 punti in caso di morte del lavoratore con conseguente sospensione fino a un massimo di 12 mesi.

I pro della stretta

L’obiettivo dichiarato è ridurre drasticamente il lavoro nero e le irregolarità negli appalti, assicurare il rispetto dei contratti collettivi; il tutto finalizzato a ridurre gli infortuni mortali sui luoghi di lavoro.

Tra le proposte, come anticipato dal Ministro del Lavoro Marina Calderone, c’è anche quella di reintrodurre «il reato penale per l’interposizione illecita di manodopera» che fa riferimento a tutti i casi in cui la manodopera venga somministrata senza l’effettiva esistenza di un contratto di appalto regolare.

La riflessione spontanea che emerge è la seguente… Dal lontano 1994, anno di nascita dello storico D. Lgs 626/94, si continua ancora a legiferare, emettere Decreti, Circolari, etc., ma siamo così convinti che questa sia la strada giusta per creare consapevolezza nelle aziende su un tema così delicato?